Per piu’ di un italiano su tre (35 per cento) dipende dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il cibo è considerato dagli italiani l’ingrediente piu’ importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e il gioco d’azzardo (2 per cento) secondo l’indagine Swg. Una tendenza che - continua la Coldiretti - è il motore del turismo enogastronomico che vale 5 miliardi di euro e traina la domanda di vacanze Made in Italy tra italiani e stranieri.
Ma se le ferie sono l’occasione per molti italiani di mangiare fuori e assaggiare nuovi sapori, le località di vacanza sono spesso - sottolinea la Coldiretti - anche i luoghi dove piu’ elevato è il rischio “tarocco” con la preparazione di piatti “acchiappaturisti” che nulla hanno a che fare con la tradizione locale. E’ bene tenersi alla larga - precisa la Coldiretti - dai ristoranti che offrono ricette “violentate” come la cotoletta alla milanese preparata con carne di pollo o maiale, fritta nell’olio di semi al posto della carne di vitello fritta nel burro e fuggire rapidamente di fronte ad una locanda romana che offre spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto al posto del guanciale e formaggio grattugiato al posto del pecorino romano. Tra i piatti piu’ traditi nella costiera amalfitana ci sono - continua la Coldiretti - la tipica caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte mentre in quella ligure non mancano i casi di pasta al pesto proposta con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con il formaggio comune che sostituisce l’immancabile parmigiano reggiano e il pecorino romano. Un inganno che colpisce anche la tradizione siciliana con la pasta alla norma preparata spesso con semplice formaggio grattugiato al posto della ricotta salata. Ma tra i falsi culinari piu’ spacciati lungo tutta la penisola durante l’estate figurano anche - precisa la Coldiretti - il tiramisu’ con la panna al posto del mascarpone e gli spaghetti alla bolognese, una invenzione per stranieri completamente sconosciuta nella città emiliana. Attenzione anche - continua la Coldiretti - all’acquisto di souvenir con prodotti spacciati come tipici del territorio, ma che non hanno in realtà nulla a che fare con la realtà produttiva locale come nel caso dell’offerta di prosciutti di montagna o di campagna in località dove non è presente alcun tipo di allevamento.
L'Italia è l’unico paese al mondo che - precisa la Coldiretti - puo' contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con ben 228 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.511 specialita' tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 505 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (331 vini Doc, 59 Docg e 119 Igt). Specialità nostrane - precisa la Coldiretti - che possono essere acquistate nella grande varieta' dei percorsi turistici legati all'enogastronomia con oltre ai diciannovemila agriturismi, 63mila tra frantoi, cantine, malghe e cascine dove comperare direttamente dai produttori senza intermediazioni ma anche oltre 750 mercati degli agricoltori di campagna amica ( www.campagnamica.it ) organizzati dalla Coldiretti dove è possibile fare acquisti di prodotti genuini direttamente dal campo alla tavola alla tavola. Una opportunità per i vacanzieri italiani e stranieri che possono così garantirsi souvenir esclusivi e di qualità al giusto prezzo , ma anche una occasione per le imprese agricole che - conclude la Coldiretti - possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare specialità territoriali uniche ed inimitabili.
4 Luglio 2011
VACANZE: PER 1 ITALIANO SU 3 DIPENDE DAL CIBO IL SUCCESSO DELLA VACANZA