26 Luglio 2010
AGRICOLTURA:

 Nonostante i successi raccolti dal made in Italy agroalimentare all’estero, dove crescono le esportazioni  e in Italia, dove tengono i consumi, il settore agricolo vive una situazione di difficoltà che non dipende solo dalla crisi generale. E’ quanto afferma la Coldiretti, in relazione ai dati emersi dal Rapporto Inea sullo stato dell'agricoltura secondo il quale Il 50% delle aziende agricole ha un livello di redditività inadeguato. Il nostro Paese sta vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali è sottoposta giornalmente la nostra agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori.
Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano - riferisce la Coldiretti - due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere, come ha confermato il recente allarme per la mozzarella blu.
I nuovi poteri forti della filiera agroalimentare come la grande distribuzione commerciale – aggiunge la Coldiretti - sfruttano il loro potere di mercato nei confronti degli agricoltori, che in molti casi non riescono a coprire i costi di produzione. Per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti oltre la metà (il 60 per cento) va alla distribuzione commerciale, il 23 per cento all’industria di trasformazione e solo il 17 per cento per remunerare il prodotto agricolo. Il prezzo di un prodotto aumenta piu’ di cinque volte dal campo alla tavola per colpa delle distorsioni e delle speculazioni lungo la filiera.
Per sostenere la redditività delle imprese agricole, la Coldiretti è impegnata nel progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana” che favorisce la riconoscibilità dell'italianita' nei confronti del consumatore dell'intero prodotto agricolo autenticamente Made in Italy, basandosi sulla trasparenza, sulla identificazione dell'origine in etichetta, sulla valorizzazione delle distintivita' territoriali, delle tradizioni e delle specificita' locali e mira ad eliminare le distorsioni e tagliare le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.
Un impegno che si è articolato finora con il sostegno della Coldiretti  all’apertura a livello nazionale di 18mila agriturismi e circa 63.000 frantoi, cantine, malghe, cascine insieme  agli oltre 600 mercati di campagna amica tutti contattabili tramite internet attraverso il sito www.campagnamica.it per acquistare specialità alimentari garantite direttamente dal produttore che garantiscono l’originalità dell’offerta.