Al via da oggi le domande telematiche per l’ingresso di lavoratori non comunitari stagionali (30mila in tutta Italia) che potranno essere inviate fino al 31 dicembre utilizzando il sistema telematico disponibile sul sito del ministero dell'Interno.
Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 71 il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 15/02/2013 riguardante la programmazione transitoria dei flussi di ingresso nel territorio dello Stato per lavoratori non comunitari stagionali per l'anno 2013. Con il click day si avvia una procedura informatica con domande di ingresso on line che evitano le lunghe file alle poste del passato, secondo la Coldiretti che lo scorso anno è stata l'associazione che ha presentato il maggior numero di domande ed è impegnata nelle proprie strutture territoriali a raccogliere le richieste dei datori di lavoro. La maggioranza dei lavoratori stagionali extracomunitari - sottolinea la Coldiretti - troverà infatti occupazione in agricoltura che insieme al turismo e all'edilizia è il settore con maggiori opportunità occupazionali per questi lavoratori sopratutto per le grandi campagne di raccolta delle principali produzioni Made in Italy: dalla frutta alla verdura, dai fiori al vino fino, ma anche negli allevamenti. In Campania più di un lavoratore su quattro impiegato oggi nei campi è straniero. Tra gli stranieri nelle campagne prevale la presenza dei lavoratori neocomunitari di provenienza principalmente rumena, slovacca e polacca. Tra quelli extracomunitari si stabilizza invece il numero di albanesi e cittadini dell’ex Jugoslavia, mentre aumentano gli asiatici e africani. Sono molti i "distretti agricoli" dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso - aggiunge la Coldiretti – della raccolta della frutta nel casertano e della verdura nel salernitano. Dai numeri emerge anche che la lingua più parlata nelle nostre campagne, dopo l’italiano, è il rumeno. A questa nazionalità appartiene, infatti, quasi un lavoratore su quattro. Seguono, tra i Paesi più rappresentati, albanesi, marocchini, polacchi, tunisini e bulgari.