Forse uno degli effetti positivi della crisi è l’abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra per effetto del minore consumo di prodotti petroliferi che a marzo in Italia è sceso del 10,7 per cento rispetto allo scorso anno. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della giornata della terra “Earth day” nel sottolineare che la minore combustione di un chilo di petrolio determina l’emissione di circa 3,11 chili di anidride carbonica ad effetto serra in meno.
Secondo i dati diffusi dall'Unione petrolifera a marzo - sottolinea la Coldiretti - i consumi di prodotti petroliferi sono scesi a circa 5,4 milioni di tonnellate, con una nuova diminuzione appunto del 10,7 per cento (come a febbraio) rispetto a marzo 2011. Si tratta di un risultato che è il frutto di un calo del 9,5 per cento dei consumi di benzina e dell’8,4 per cento del gasolio autotrazione provocato - continua la Coldiretti - dall’effetto congiunto delle crisi e dell’impennata del costo dei carburanti.
In un paese come l’Italia dove l’88 per cento delle merci viaggia su gomma si assiste - sostiene la Coldiretti - ad una vera impennata degli acquisti di prodotti alimentari a chilometri zero con un aumento su base annua del 53 per cento della spesa nei mercati degli agricoltori. Una tendenza che ha un impatto virtuoso sull’ambiente perche’ riduce gli sprechi di petrolio e le emissioni inquinanti provocate anche dall’importazione fuori stagione dei cibi dall’estero .
Un chilo di arance importate dal Brasile brucia 5,5 chili di petrolio e libera 17,2 chili di anidride carbonica in piu' di quelle siciliane. Secondo una analisi della Coldiretti per esempio le prugne dal Cile devono volare 12mila chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica e la carne argentina viaggia per 11mila bruciando 6,7 chili di petrolio e liberando 20,8 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei.
La maggiore sensibilità ambientale sugli effetti dei cibi acquistati ah spinto la nascita e lo sviluppo dei una estesa rete di vendita diretta dal produttore al consumatore sul territorio che puo’ oggi contare su 878 mercati degli agricoltori ai quali si aggiungono 3.972 aziende agricole, 670 agriturismi, 163 botteghe per un totale di 5.683 punti vendita di campagna Amica.
Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica - precisa la Coldiretti - si trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi e costosi trasporti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo.
E’ stato calcolato - sostiene la Coldiretti - che l’apertura dei mercati degli agricoltori di campagna amica nel 2011 ha permesso di risparmiare circa 43mila milioni di tonnellate di anidride carbonica che espresse in chilometri equivalgono a percorrere con un auto 15300 volte la circonferenza terrestre. Un alternativa ai normali acquisti in un paese come l’Italia dove si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole, con effetti sui prezzi e sull’inquinamento ambientale.
ALCUNI CIBI PARTICOLARMENTE INQUINANTI SE CONSUMATI IN ITALIA
| Prodotto |
Paesi |
Distanza (Km) |
Emissioni (kg CO2 per kg prodotto) |
Consumo petrolio (Kg) |
| Ciliegie |
Cile |
11.970 |
21,6 |
6,9 |
| Mirtilli |
Argentina |
11.180 |
20,1 |
6,4 |
| Anguria |
Brasile |
9.175 |
16,5 |
5,3 |
| Noci |
California (Usa) |
8.657 |
15,6 |
5,0 |
| More |
Messico |
8.319 |
15,0 |
4,8 |
| Salmone |
Alaska |
7.847 |
14,1 |
4,5 |
| Asparagi |
Peru |
7.018 |
12,6 |
4,0 |
| Meloni |
Gudalupe |
5.440 |
9,8 |
3,1 |
| Melograni |
Israele |
2.324 |
4,2 |
1,3 |
| Fagiolini |
Egitto |
2.130 |
3,8 |
1,2 |
Fonte: Elaborazioni Coldiretti (*) calcoli effettuati sulla base del trasporto aereo a/r