Domani dalle 9 alle 14, al Borgo Orefici di Corso Umberto e domenica 6 marzo in Piazza San Vitale nel quartiere Fuorigrotta Napoli due nuovi appuntamenti con il 'mercato' degli agricoltori di ''Campagna Amica'', promosso da Coldiretti Napoli in collaborazione con le locali Circoscrizioni Comunali. Al centro dell'iniziativa l’intento di valorizzare la filiera corta con un rapporto più diretto dal campo alla tavola e vantaggi per le imprese agricole e i consumatori. L’opportunita' è quella di acquistare direttamente dagli agricoltori prodotti agroalimentari genuini del territorio a prezzi inferiori di almeno il 30% rispetto a quelli medi di mercato, eccezion fatta per i prodotti tipici di nicchia non comparabili. Ampia la varietà di produzioni disponibili con maggiori garanzie di genuinità, convenienza, trasparenza, presso gli stand allestiti per il mercato di Campagna Amica. Sarà possibile acquistare produzioni ortofrutticole di stagione di origine e qualità certa, con il loro contribuito di varietà e freschezza, insieme al miele, alle conserve di ortaggi e frutta di vario genere, agli olii extravergini d’oliva, ai vini, ai formaggi, ai dolci tipici. “La vendita diretta è una opportunità per il Paese che va a beneficio delle imprese agricole e dei consumatori che possono così garantirsi acquisti sicuri e di qualità al giusto prezzo” afferma la Coldiretti” nel sottolineare che “è anche una occasione far conoscere e divulgare i veri sapori della tradizione italiana per poterli riconoscere in tutte le altre forme di vendita senza cadere nell’inganno del falso made in Italy”. Secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei prezzi alla produzione agricola dell’Ismea a gennaio i prezzi dei prodotti agricoli in campagna si sono ridotti del 6,1 per cento con cali record per i vini che perdono il 13,9 per cento, seguiti dalla frutta fresca e secca (-12,5 per cento), dagli ortaggi e legumi (-9,1 per cento), dai cereali (-3,9 per cento), mentre i prezzi dei beni acquistati ad alta frequenza, ovvero quelli della spesa di tutti i giorni, secondo l’Istat sono aumentati, con la città di Napoli in testa, del 2,5 per cento su base annua anche per effetto della crescita dello 0,3 per cento degli alimentari. Un aumento su base annuale che - sottolinea la Coldiretti - si è verificato nonostante il fatto che nello stesso arco di tempo i prodotti vegetali hanno registrato alla produzione agricola una flessione del 9,6 per cento nelle quotazioni mentre per le attività di allevamento la riduzione è stata del 2,2 per cento. Per questi ultimi si registra una contrazione del 20,3 per cento per i volatili, seguita dai ribassi delle quotazioni dei bovini (-2,5 per cento) mentre risultano stazionarie le quotazioni dei suini ed in leggero aumento i prezzi di ovini e caprini (+1,9 per cento). I consumatori - continua la Coldiretti - non hanno potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli, che rischia invece di provocare l'abbandono delle campagne, a causa delle inefficienze e delle speculazioni lungo la filiera agroalimentare. Pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi diventano euro al consumo con il risultato di un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale - sostiene la Coldiretti - i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte. Si tratta - conclude la Coldiretti - di un forte ostacolo alla ripresa economica in un Paese dove quasi un euro su quattro si spende per la tavola con gli acquisti di alimentari e bevande che ammontano complessivamente a 215 miliardi di euro all'anno (dei quali 144 a casa e 71 per mangiare fuori), con l'agroalimentare che svolge peraltro una funzione da traino per l'intero Made in Italy all'estero. Nella forbice dei prezzi tra produzione e consumo - rileva la Coldiretti - esistono ampi margini da recuperare, con piu' efficienza, concorrenza e trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica. La Coldiretti è impegnata nel progetto per costruire una “filiera agricola tutta italiana” per la vendita del prodotto agricolo “cento per cento italiano” firmato dagli agricoltori, attraverso la piu' estesa rete commerciale nazionale che coinvolge duemila mercati di campagna amica e duemila punti di vendita delle cooperative, mille dei consorzi agrari, cinquemila agriturismi e diecimila aziende agricole, ma interesserà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare.
5 Marzo 2010
Campagna Amica