I consumi di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 30 per cento rispetto agli ultimi 15 anni per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia, un valore inferiore a quelli raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. E’ l’allarme lanciato con l’arrivo del grande caldo dalla Coldiretti nel Dossier su “Frutta e verdura dai campi alla tavola nel 2014” presentato in occasione della mobilitazione di migliaia di agricoltori che hanno lasciato le campagne per distribuire gratuitamente al Molo Beverello a Napoli e sulle spiagge del litorale Campano, da Salerno alla costiera Amalfitana e al litorale domizio, pesche, susine e altri frutti e realizzare la piu’ grande azione educativa mai realizzata sulla frutta nei luoghi della vacanza. L’Oms ha stabilito i rischi di un consumo insufficiente di frutta e verdura, indicando in percentuale come questo tipo di carenza alimentare incide sulle malattie. Lo scarso consumo di frutta e verdura è causa del 14% delle morti dovute a tumori gastrointestinali, del 11% dei decessi per ischemie e del 9% delle morti per ictus. Nel primo semestre del 2014 i consumi di prodotti ortofrutticoli da parte degli italiani sono scesi del 2 per cento allo stesso periodo dell’anno precedente quando complessivamente durante tutto l’anno - continua la Coldiretti - sono stati acquistati poco più di 7830mila tonnellate di ortofrutta, divise tra 4245mila tonnellate di frutta e 3560mila tonnellate di ortaggi.“Si tratta degli effetti - sottolinea il presidente regionale campano e vice presidente nazionale di Coldiretti, Gennarino Masiello - della spirale recessiva tra deflazione e consumi che sta mettendo a rischio le imprese e la salute dei consumatori. Gli effetti della crisi dei consumi si fanno sentire per i prezzi all'origine delle pesche e delle nettarine, scesi mediamente, nella nostra regione, a 0,20 euro al chilo con riduzioni anche del 50 per cento rispetto al valore a luglio dello scorso anno. Ma mentre i prezzi della frutta riconosciuti al produttore in campagna crollano – continua Masiello – per i consumatori sugli scaffali del supermercato aumentano. Si tratta del risultato delle distorsioni che si verificano nel passaggio della frutta dal campo alla tavola. Una situazione che danneggia gli agricoltori costretti a lavorare in perdita, ma anche i consumatori che potrebbero acquistare maggiori quantità e a condizioni più vantaggiose. Il risultato è che oggi gli acquisti di frutta delle famiglie sono in calo vertiginoso”. Coldiretti Campania si è mobilitata con una giornata di sensibilizzazione al Molo Beverello e sulle spiagge di Salerno, della costiera Amalfitana e del litorale Domizio, per promuovere con grande consenso e interesse tra i turisti in partenza per le Isole un consumo consapevole della frutta, mostrando, tra l’altro, come esistano mille modi ed utilizzi alternativi della frutta fresca, dalle conserve, ai nettari, dal gelato fino allo “scrub dall’orto” per usi estetici. Gli “agritrainer” della Coldiretti hanno fornito ai consumatori preziosi consigli su come orientare i propri acquisti, su come scegliere la frutta, soprattutto le pesche, con il giusto grado di maturazione senza ammaccature e con la polpa soda e possibilmente con le foglie ancora attaccate che testimoniano il grado di freschezza del frutto. E ancora la Coldiretti ha presentato una curiosa top ten della frutta che abbronza per una tintarella naturale elaborata in base al contenuto di Vitamina A che favorisce la produzione nell'epidermide del pigmento melanina per donare il classico colore scuro alla pelle. Ma preziosi consigli arrivano anche per chi non rinuncia alla bellezza e soprattutto non vuole sprecare la frutta troppo matura con i mille modi per preparare delle ottime marmellate casalinghe o strepitose maschere di bellezza. Una ricetta tra tutte – precisa la Coldiretti - la maschera rigenerante e nutriente alla pesca a base del prezioso frutto con semplice aggiunta di miele, latte e farina. La Campania è una delle principali aree di produzione di frutta ed ortaggi per il consumo fresco, la seconda in Italia, dopo l’Emilia Romagna per la frutta fresca e prima in assoluto per la produzione di frutta secca e in guscio. A livello provinciale, la più alta concentrazione di produzione frutticola si trova nelle aree costiere e nelle pianure interne, soprattutto nelle province di Caserta e Napoli seguite da Salerno. Il comparto impiega attualmente 20mila addetti, con una produzione di 4 milioni di quintali all’anno.
Per fronteggiare l’attuale sta di crisi del mercato Coldiretti ha presentato al Governo una serie di proposte per interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro: una corretta riconversione varietale; il coordinamento unico per l’immissione del prodotto sul mercato; la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata; la regolamentazione sul commercio in materia di confezionamento che riduca i costi evitando il moltiplicarsi di formule diverse; lo sviluppo di fondi mutualistici per affrontare le situazioni eccezionali; la progettazione di nuove forme assicurative multirischio che comprendano le situazioni di crisi; l’esclusione della frutta più facilmente deperibile dal sistema del libero servizio nella Grande distribuzione organizzata (Gdo), maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo frequentemente spacciati per italiani. Per l’immediato, al fine di dare maggiore soddisfazione a chi produce la buona frutta e rilanciare i consumi di più alta qualità e far ripartire mercato e prezzi negli ultimi 60 giorni di campagna, Coldiretti propone che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, chieda alla Commissione Ue l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario, un intervento straordinario di ritiro della frutta estiva (pesche e nettarine, susine, angurie, meloni) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole.
21 Luglio 2014
COLDIRETTI, – 30% CONSUMI FRUTTA IN 15 ANNI, A RISCHIO SALUTE