Due italiani su tre (67 per cento) hanno tagliato la spesa in qualità e quantità, con tre milioni di famiglie costrette a fare acquisti negli hard discount, in aumento del 48 per cento rispetto all’inizio della crisi. Un dato che diventa allarmante con il  fatto che secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti a commento dei dati Istat sul commercio al dettaglio a maggio questo risultato si caratterizza con un calo generalizzato (-0,5 per cento) che riguarda tutte le forme di distribuzione alimentare tranne che per i discount, in crescita del 2,4 per cento. Nel dettaglio, i piccoli negozi perdono l’1,2 per cento nel confronto con l’anno passato, e spiega la Coldiretti - calano anche ipermercati (-1,1 per cento) e supermercati (-0,9 per cento). Le difficoltà economiche hanno dunque costretto molti campani a preferire l’acquisto di alimenti piu’ economici ma si tratta di prodotti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute perché legati ad importazioni speculative senza garanzia di origine e qualità. A preoccupare - continua la Coldiretti-  è in particolare il calo che si è verificato nei consumi di alimenti importanti come la frutta e verdura che sono crollati al minimo da inizio secolo, con le famiglie che sono state costrette a tagliare gli acquisti e a mettere oltre 100 chili di ortofrutta in meno nel carrello rispetto al 2000, con un drammatico calo secondo l’analisi Coldiretti  del 18 per cento nelle quantità consumate dalle famiglie che hanno portato sulle tavole appena 320 chili di ortofrutta nel corso del 2013. Un calo preoccupante poiché la raccomandazione del Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per una dieta sana e quella di mangiare piu’ volte al giorno frutta e verdure fresche per un totale a persona di almeno 400 grammi, ma - sostiene la Coldiretti - in Italia la quantità consumata e scesa purtroppo al di sotto, con situazioni piu’ gravi per i bambini.
 Ciò mentre da un lato i prodotti ortofrutticoli di pregio restano nei campi perché ai produttori non vengono corrisposti compensi che non coprono nemmeno i costi di raccolta e dall’altro i prezzi sui banchi del mercato se non aumentano restano comunque alti per i consumatori.
E’  necessario invertire questa  spirale dannosa per consumatori e imprese a cui Coldiretti a iniziato a contribuire con la vendita diretta e i Mercati di Campagna amica
I prossimi appuntamenti a Napoli sono per domenica prossima 27 luglio in Piazza Immacolata al Vomero e in Viale dei Campi Flegrei a Bagnoli.