“Le risorse devono andare agli agricoltori professionali, quelli che lavorano e vivono di agricoltura”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel presentare al primo Forum nazionale dell’agroalimentare il documento comune delle organizzazioni agricole italiane sulla riforma della politica agricola comune al Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano. Nel documento tutte le organizzazioni agricole italiane concordano che “la definizione di agricoltore attivo sia demandata alla Stato membro”. “Per quello che riguarda il nostro Paese “l’agricoltore attivo” è l’imprenditore agricolo professionale, singolo o associato, nelle forme individuate dalla normativa nazionale vigente sulla base della incidenza del tempo dedicato al lavoro agricolo sul lavoro complessivo e della incidenza del reddito agricolo sul reddito totale da lavoro. Il requisito selettivo di “agricoltore attivo” si applica a tutti gli agricoltori beneficiari di pagamenti diretti a prescindere dall’importo erogato e con la sola eccezione degli agricoltori che accedono al “regime per i piccoli agricoltori”. Il documento comune sottoscritto da forza all Italia nel negoziato agricolo – sostiene Marini - toglie ogni alibi a chi nella divisione del mondo agricolo ricerca una giustificazione alle sconfitte negoziali. Con questo accordo non ci sono piu’ le mezze misure. A Bruxelles – conclude Marini - o si vince o si perde tutti. Le proposta della Commissione Ue sulla nuova Politica agricola comune (Pac) per il 2014-2020, prevedono - riferisce la Coldiretti - tagli all’agricoltura italiana per 1,4 miliardi
14 Novembre 2011
CRISI: DA FORUM APPELLO PER RISORSE UE A VERI AGRICOLTORI