Ciliegie, albicocche, asparagi, fragole, piselli, fave, cime di rapa, lattughe e altre primizie di stagione insieme a olio, vino, formaggi, salumi, miele, polline, legumi, conserve e sott’oli, prodotti genuini, legati al territorio, di provenienza regionale, di alta qualità appena raccolti e venduti direttamente dagli agricoltori a prezzo più basso grazie alla filiera corta nel prossimo week end. E’ quanto sarà possibile trovare al Mercato di Campagna Amica, mercato degli agricoltori Coldiretti in cui i coltivatori si riuniscono e vendono direttamente ai consumatori i propri prodotti che a Napoli viene incontro alle esigenze e alle aspettative dei consumatori, dando appuntamento, con successo crescente, anche grazie al passaparola e al positivo rapporto di fiducia che si è generato naturalmente tra venditore e consumatore, per sabato 24 maggio in piazza Saverio Mercadante (Corso Vittorio Emanuele) e in piazza Salvatore Di Giacomo a Posillipo e domenica 25 maggio in viale dei Campi Flegrei a Bagnoli e in piazzetta Totò e in piazza Quattro giornate al Vomero.
Presso gli stand di Campagna Amica sarà possibile trovare prodotti sicuri per una sana e gustosa alimentazione a prezzi convenienti. La prima certezza per il consumatore è quella della qualità sugli alimenti ad alto valore nutrizionale della dieta mediterranea: i produttori che fanno capo a Campagna Amica di Coldiretti hanno scelto di rispettare un regolamento disciplinare volontario che prevede poche ma ferree regole: controlli aziendali in campo ogni 4/6 mesi per valutare i prodotti venduti e la loro qualità; la provenienza delle produzioni solo del territorio regionale; solo ed esclusivamente prodotti agricoli freschi e trasformati e solo presenza di agricoltori, prezzi di vendita praticati con il 30% in meno di quelli rilevati dal sistema ministeriale “SMS consumatori”.
Così gli agricoltori che accettano tali regole possono utilizzare l’insegna “Mercato di Campagna Amica” e i consumatori possono essere certi di ciò che trovano e di quanto spendono. “La crisi –sottolinea Emanuele Guardascione presidente di Coldiretti Napoli - ha rafforzato il ruolo del passaggio diretto dal campo alla tavola e suoi vantaggi per il consumatore finale. Ha spinto in qualche modo il consumatore verso la filiera corta.
Secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli acquisti delle famiglie italiane nel primo bimestre dell’anno con la crisi è crollata la spesa a tavola degli italiani che nel 2014 dicono addio alla dieta mediterranea, dalla pasta (-5 per cento) all’extravergine (-4 per cento), dal pesce (-7 per cento) alla verdura fresca (-4 per cento) rispetto al 2013, aggravando il trend negativo degli acquisti in atto da anni secondo l’Ismea. I prodotti base della dieta mediterranea - sottolinea la Coldiretti - sono quelli che hanno maggiormente subito il taglio della spesa alimentare che in media è stato pari al 2 per cento e non ha risparmiato nessun prodotto della tavola. La spesa alimentare è la seconda voce del bilancio familiare dopo la casa e non stupisce che l’effetto più eclatante della riduzione del potere di acquisto sia stato proprio - sottolinea la Coldiretti - il taglio nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981 sulla base dei consumi finali delle famiglie a valori concatenati dell’Istat. A cambiare è stata anche la composizione della spesa per effetto della crisi che ha costretto le famiglie ad una profonda “spending review del carrello” che potrebbe avere pesanti conseguenze anche sulla salute. Pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si sono dimostrati infatti - precisa la Coldiretti - un elisir di lunga vita per gli italiani
Ma il futuro è preoccupante con gli acquisti di frutta e verdura che per esempio nel 2013 sono crollati al minimo da inizio secolo con le famiglie che sono state costrette a mettere oltre 100 chili di ortofrutta in meno nel carrello, rispetto al 2000, secondo le analisi della Coldiretti dalle quali si evidenzia un drammatico calo del 18 per cento nelle quantità consumate dalle famiglie che hanno portato sulle tavole appena 320 chili di ortofrutta nel corso del 2013.
23 Maggio 2014
CRISI: LA FILIERA CORTA DI CAMPAGNA AMICA CONTRO IL CALO DEI CONSUMI DELLA SPENDING REVIEW