"La frutticoltura napoletana deve ritrovare la sua giusta collocazione sui mercati, vista l'alta qualità che è in grado di esprimere grazie all'unicità dei nostri terreni e del clima". Il presidente di Coldiretti Napoli Emanuele Guardascione incoraggia così l'iniziativa partita dai giovani dell'organizzazione, pronti a dar vita ad un progetto che metta insieme i produttori. "Credo che i nostri imprenditori - aggiunge Guardascione - debbano comprendere la complessità delle sfide che abbiamo davanti. Aggregare l'offerta è un passaggio necessario non solo per essere più competitivi, ma per alzare il livello di difesa del nostro patrimonio agroalimentare".
Dai giovani di Coldiretti parte dunque un percorso che guarda a tutto l'areale napoletano, dal giuglianese alla penisola sorrentina. "Nel nostro territorio - spiega Roberto Basile, delegato di Coldiretti Giovani Napoli - viviamo da troppo tempo un'eccessiva frammentazione, esasperata poi nei momenti bui della vicenda 'terra dei fuochi'. In questi giorni abbiamo sui mercati prodotti di assoluta eccellenza come ciliegie, susine, prugne, pesche, percoche. Nonostante l'indiscussa differenza qualitativa con prodotti provenienti da altri paesi europei e non solo, continuiamo a soffrire nella commercializzazione. Siamo costretti a fronteggiare una concorrenza che ha sistemi di produzione che puntano alla quantità. Ogni anno quindi si rischia di svendere prodotti di livello superiore. Stiamo avviando un percorso di confronto per trovare nuove strade, per imparare a stare insieme e a fare massa critica. Una spinta che ci è arrivata dal direttore di Coldiretti Napoli Salvatore Loffreda. Stare insieme significa anche difendersi meglio dalle speculazioni e dagli attacchi esterni. Coldiretti ci stimola a confrontarci e a trovare nuove strade, anche alla luce della sfide che ci arrivano dal PSR 14/20".
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