Questa legge è una vittoria dell’Italia intera perchè il nostro Paese ha dimostrato di essere leader in Europa in tema di sicurezza alimentare avendo avuto il coraggio di legiferare laddove invece l’Europa, ancora troppo distante dai cittadini, ha trovato sempre il modo di impantanarsi perpetuando di fatto gli interessi delle lobby degli affari. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare l’approvazione definitiva della legge salva Made in Italy sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta che la maggiore organizzazione agricola italiana ed europea ha festeggiato con un migliaio di agricoltori in piazza Montecitorio insieme ai parlamentari di maggioranza ed opposizione e ai rappresentanti delle Istituzioni a partire dal Ministro del Politiche Agricole Giancarlo Galan e dai presidenti della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo e del Senato Paolo Scarpa Bonazza.
Con l’approvazione della legge “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” da parte della Commissione Agricoltura della Camera si conclude un iter che ha visto oltre dieci anni di impegno della Coldiretti assieme alle associazioni dei consumatori per assicurare la trasparenza di quanto si porta in tavola - affermano con soddisfazione il presidente Gennarino Masiello e il direttore Prisco Sorbo della Coldiretti della Campania in occasione della seduta della Commissione agricoltura della Camera per l’approvazione definitiva della legge salva Made in Italy.
L’approvazione delle norme che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, è un importante passo in avanti per impedire di “spacciare” come Made in Italy il prodotto proveniente dall’estero – sottolineano Masiello e Sorbo.
Questa legge è una vittoria per i cittadini e per i consumatori che potranno finalmente sapere da dove viene ciò che mangiano e scegliere italiano, perche l’agricoltura italiana e il cibo vero italiano sono i più controllatati, i più sicuri e i più apprezzati al mondo. E’ una vittoria per le nostre imprese agricole che - afferma la Coldiretti campana - potranno far riconoscere il valore del proprio lavoro e della propria qualità e contrastare la concorrenza sleale di chi vende per italiano ciò che di italiano non ha neppure l’incarto. E’ una vittoria per la filiera agricola italiana, ma anche per le industrie e la distribuzione italiana che vorranno valorizzare il vero made in Italy quale leva competitiva esclusiva per fronteggiare i mercati interni ed internazionali. Il costo stimato, pagato dagli italiani per acquistare inconsapevolmente prodotti “taroccati” è di 4,2 miliardi. In particolare in Campania vengono importate 161.215 tonnellate di pomodori preparati o conservati di cui: il 52,9 per cento proviene dalla Cina, destinate per il 98,6 per cento del totale alla sola provincia di Salerno, patria del mitico San Marzano. Dalle navi sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato che prima della legge poteva essere rilavorato e confezionato come italiano poiché nei contenitori al dettaglio era obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro.
Il 97 per cento degli italiani considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti. Fino ad oggi sugli scaffali due prosciutti su tre provenivano da maiali allevati all’estero, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia erano stranieri mentre la metà delle mozzarelle erano fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero senza una adeguata informazione – rileva Coldiretti Campania. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ed ora esce finalmente dall’anonimato l’etichetta anche per circa la metà della spesa, dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
Per risollevare le sorti del comparto è stato assolutamente essenziale intervenire in modo urgente e incisivo. Tra le priorità sollevate da Coldiretti è emersa forte la necessità di un intervento a sostegno della messa a regime di vincoli di etichettatura in grado di tutelare, valorizzare e permettere di distinguere l’origine dei prodotti italiani. Coldiretti ha preteso l’obbligo di tracciabilità delle produzioni agricole quale insindacabile criterio di tutela per i nostri produttori e per i consumatori, anche nella prospettiva di contribuire alla tanto auspicata forza propulsiva capace di portare il settore del nostro Paese fuori dalla crisi.
19 Gennaio 2011
Grande vittoria di Coldiretti: approvata la legge del “salva Made in Italy”