“Tanti giovani, tutti insieme e tutti seri in un incontro che in termini di qualità e di entusiasmo non ha eguali”. Così ha esordito il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere la sua soddisfazione per un’assemblea nel corso della quale sono emersi positivi e costruttivi contributi senza mai cadere nella sterile rivendicazione.
“Chi sogna – ha precisato – è vivo e chi è vivo può cambiare le cose. E questa è una platea viva”, uno spaccato di Italia che vale il 2% del Pil, ma un 2% di pregio perché è quello che consente alla gente di stare a tavola felici, ben diverso da quel parte di Pil che si basa sulle nefandezze e che crea disperazione”.
Marini si è soffermato sulla difesa dell'italianità di Parmalat che “non e stata giocata da nessuno”. Eppure “non si può dire: sono un serio imprenditore e poi non fare un passo avanti". "Ci sono imprenditori - ha aggiunto - che dicono che è importante internazionalizzare e poi spostano nell'Europa dell'est la produzione con i soldi dello Stato italiano, producendo le stesse cose che producevano in Italia e che magari troviamo nei consorzi di tutela".
Con riferimento all’Europa, Marini ha evidenziato la necessità di essere maggiormente incisivi, dal momento che ciò che ad alcune nazioni è concesso all’Italia viene precluso. “Di qui l’esigenza di portare avanti le nostre battaglie con maggiore convinzione”. Sulla vicenda Federconsorzi il presidente della Coldiretti ha rilevato che si è trattato di un grande furto fatto all'agricoltura italiana, poiché, se le fossero stati riconosciuti tutti quei crediti negatigli al momento del fallimento oggi sarebbe l'industria più sana e capitalizzata d'Italia.
La Coldiretti – ha proseguito Marini – pensa, compete e realizza. Siamo partiti dai bisogni della gente per cercare di essere diversi e migliori. Abbiamo la presunzione, con il nostro progetto di “filiera tutta agricola e tutta italiana”, di partire dall’Italia per conquistare il mondo. Abbiamo coniugato gli interessi degli agricoltori con quelli dei consumatori, per il bene del Paese lungo una strada che altri settori dovrebbero percorrere.
In riferimento alla politica, Marini ha affermato “Se la politica è lo specchio della società – ha rilevato – forse la colpa è anche nostra. O perché non ci siamo messi davanti allo specchio o perché non ci riflette. Quindi, o ripariamo quello specchio o ci mettiamo davanti ad esso per fare in modo che le cose cambino”.
Rivolto ai giovani, il presidente della Coldiretti, li ha invitati ad assumere la grande responsabilità di essere oggi una vera forza sociale che pensa, racconta e fa. “Dovete essere contagiosi – ha concluso – dovete essere punto di aggregazione tra la gente, dovete essere punto di riferimento per chi ha perso la speranza, dovete essere tessuto connettivo, dovete essere rete”.
18 Maggio 2011
Il Presidente Marini ai giovani Coldiretti: