Il calo dell’1,5 per cento dei consumi alimentari ha favorito il rallentamento dell’inflazione con la frenata del carrello della spesa. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati sui prezzi al consumo diffusi dall’Istat e relativi al mese di luglio. La crisi – sottolinea Coldiretti – ha portato a una revisione del carrello degli alimentari, con piu’ pasta (+3 per cento) e meno bistecche (-6 per cento). Ad essere ridotti in quantità, secondo una stima della Coldiretti, sono anche gli acquisti di pesce (-3 per cento) e ortofrutta (-3 per cento), mentre salgono quelli di pane (+3 per cento) e leggermente di carne di pollo (+1 per cento).
Ma la crisi sta cambiando anche le altre abitudini alimentari – sottolinea Coldiretti - degli italiani, a partire dal taglio in quantità di alcuni piccoli “vizi”, dal -6 per cento delle caramelle al -3 per cento dei liquori. Calano anche gli aperitivi (-4 per cento), i prodotti a base di cioccolato (-3 per cento), le bibite (-7 per cento) e i dessert (-10 per cento). La spending review a tavola – evidenzia la Coldiretti – va poi a toccare anche altre consuetudini, con gli italiani che dicono addio alla tradizionale colazione al bar e scelgono di farla a casa aumentando gli acquisti di caffè macinato (+1 per cento), latte (+2 per cento), biscotti (+3 per cento) con il miele che cresce del 4 per cento e le fette biscottate addirittura del 5 per cento.
Dinanzi a tale situazione diventa necessario – conclude Coldiretti – scongiurare il rischio del previsto aumento dell’Iva dal 21 al 23 per cento che costerebbe agli italiani oltre un miliardo solo per le spese alimentari, con effetti ulteriormente depressivi sui consumi a tavola. I prezzi dei prodotti alimentari al dettaglio aumenterebbero in media di un punto percentuale con picchi dell’1,8 per cento per carne, prosciutto e pesce, con effetti insostenibili sull’inflazione e sull’andamento della spesa