17 Settembre 2014
Infopac, l’impegno dell’avvicendamento colturale dell’articolo 68 e le nuove semine

In attesa della pubblicazione del decreto di applicazione delle nuova Politica agricola, che sembra essere nuovamente spostato a seguito dell’arrivo delle osservazioni della Commissione Europea, gli agricoltori sono alle prese con le scelte colturali. Come sappiamo, nonostante l’avvio del regime dei pagamenti diretti si avrà a partire dal 2015, in realtà per l’agricoltore i tempi risultano molto più stretti, soprattutto per quanto riguarda il greening. Infatti, già con l’avvio dell’annata agraria l’agricoltore dovrà prevedere cosa inserire nel piano colturale per potersi poi trovare in regola con quanto previsto dal greening.
Ormai tutti noi abbiamo ben chiaro che il greening consiste di pratiche che l’agricoltore deve seguire per poter usufruire del pagamento. In particolare abbiamo: diversificazione delle colture; mantenimento dei prati permanenti; aree di interesse ecologico. In alternativa gli agricoltori possono decidere di applicare le pratiche equivalenti, cioè quelle pratiche che apportano gli stessi benefici per il clima e l’ambiente e che sono elencate nel testo di base. Su questo punto la Commissione europea nelle osservazioni arrivate al Ministero delle Politiche agricole ha richiesto una serie di approfondimenti. Per gli agricoltori che praticano l’agricoltura biologica, invece, il greening si considera già rispettato.
Oltre al rispetto delle norme di greening l’agricoltore dovrà comunque mantenere eventuali impegni assunti nelle campagne precedenti. In particolare il riferimento è alla misura avvicendamento dell’art. 68 della Pac nel caso in cui l’agricoltore abbia iniziato il biennio d’impegno nel corso del 2014. In questo caso, l’agricoltore dovrà, pur in assenza di un pagamento specifico nel 2015, rispettare l’impegno assunto di rotazione nel corso del 2014 anche nel 2015, secondo e conclusivo anno d’impegno.
L’avvicendamento costituisce una misura dell’articolo 68 della Politica agricola comune  che prevede  per le colture a seminativo del Centro-Sud Italia  l’opportunità di aderire ad un premio annuale legato alla rotazione colturale. Tale incentivo viene erogato a condizione che il ciclo di rotazione preveda la coltivazione, nella stessa superficie:
- un anno di cereali autunno-vernini: frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, segale, triticale, farro;
- per un anno di colture miglioratrici: pisello, fava, favino, favetta, lupino, cicerchia, lenticchia, cece, veccia, sulla, foraggere avvicendate, erbai con presenza di essenze leguminose, soia, colza, ravizzone, girasole, barbabietola, maggese vestito.
Poiché la misura in questione, a seguito dell’entrata in vigore del Reg.1307/2013, terminerà con la campagna 2014, si è posto il problema per quegli agricoltori per i quali il biennio si concluderà con la campagna 2015.
Al riguardo, su richiesta del Ministero, la Commissione, con una nota dell’11 aprile 2014, afferma che “Dato che la continuazione del sostegno nell’anno civile 2014 è consentita secondo le disposizioni del regolamento 73/2009 che sono in vigore nel 2014, il sostegno deve essere attuato nella sua totalità e gli impegni relativi devono essere rispettati in pieno, anche se una parte dell’impegno deve essere soddisfatta nel corso dell’anno 2015”.
Secondo la circolare  AGEA 285 del 9 maggio 2014 gli organismi pagatori dovranno verificare il rispetto dell’avvicendamento delle colture anche nella campagna 2015 ed in caso di esito negativo del controllo dovranno provvedere al recupero dell’aiuto percepito dell’agricoltore nella campagna 2014.
Il presente articolo rientra nel progetto “La nuova PAC – Tra sostenibilità e innovazione. Impatti sulle aree rurali” cofinanziato dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea.

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