Dopo la manifestazione in piazza Montecitorio a Roma e quella a Milano dinanzi la sede della Regione Lombardia, la mobilitazione della Coldiretti ha fatto tappa oggi a Bari dove i coltivatori e gli allevatori di tutte le regioni del Mezzogiorno, quasi diecimila partecipanti, in Piazza Diaz hanno protestato contro la manovra economica del governo che metterebbe a rischio le opportunità di lavoro e di crescita dell'agricoltura nel Sud. A Bari era presente anche una delegazione della Coldiretti sannita guidata dal direttore Luigi Auriemma e dal vice direttore Antonio Pinto. Alla manifestazione di Bari ha partecipato anche l’assessore regionale all’agricoltura Vito Amendolara che ha condiviso i temi portanti della protesta. Al centro della mobilitazione i veri problemi degli allevamenti da latte che sono le contraffazioni, le importazioni “anonime” spacciate come Made in Italy da industriali senza scrupoli che non vogliono riconoscere un giusto prezzo al latte italiano.
Sulla questione quote latte che ha monopolizzato il dibattito parlamentare e rischia di fare passare sotto silenzio i veri problemi degli allevamenti da latte, il direttore della Coldiretti sannita Luigi Auriemma commenta: “Se adesso ci dicono che era tutto sbagliato allora rivogliamo indietro i soldi che la maggioranza degli allevatori ha speso per mettersi in regola. E’ una richiesta più che ragionevole, di fronte anche al mare di documenti che ci hanno sommerso in questi anni per stare dietro ai provvedimenti che hanno tentato di mettere ordine al settore”. “Pensate a migliaia di scartoffie che tappezzano distanze di chilometri: questo è quello che hanno sopportato gli allevamenti per seguire in questi anni il sistema delle quote latte - conclude Auriemma - Se adesso ci dovessero dire che è tutto sbagliato, allora è chiaro che ci arrabbiamo”.
“Si parla delle quote latte - afferma Antonio Pinto - ma questo dettaglio ha oscurato il dibattito sui veri problemi dell'agricoltura. Ci sono almeno due o tre questioni importanti ed urgenti da affrontare. In primis la stabilizzazione della fiscalizzazione degli oneri sociali per le zone montane e svantaggiate, che se non vengono prorogati metteranno a rischio decine e decine di migliaia di posti di lavoro. Dal 1 agosto 2010 per queste zone scatterà un aumento ''insostenibile'' dei contributi a carico del datore di lavoro, con inevitabili ricadute sui livelli occupazionali che nel 2009, nonostante la crisi, in queste aree hanno fatto segnare un importante aumento nel numero delle giornate denunciate per gli operai a tempo indeterminato, con +963.356 giornate''.
Nel corso della manifestazione di Bari è stato spiegato che considerando una produzione nazionale di 10,9 miliardi di chili, si stima che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non e' obbligatorio indicarlo in etichetta. Secondo Coldiretti oltre ad ingannare i consumatori, si tratta di una concorrenza sleale nei confronti dei produttori che utilizzano esclusivamente latte fresco, perché per produrre un chilo di mozzarella 'tarocca' occorrono 900 grammi di cagliata dal costo di meno di 3 euro al chilo, mentre il prezzo al pubblico di un chilo di mozzarella vaccina di qualità non può essere inferiore ai 6 - 7 euro al chilo'.
23 Luglio 2010
MANOVRA FINANZIARIA