Difese dal rischio della modificazione genetica le produzioni agricole campane. Dalle Regioni giunge una importante ed unanime assunzione di responsabilità con un forte e deciso “no agli Ogm” che argina il pericolo della diffusione del cibo biotech nei campi. E’ dunque tracciata la linea italiana al Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan che a questo punto dovrebbe aver ben chiara la posizione da tenere, anche in sede comunitaria.
“Nel commentare positivamente il voto unanime degli Assessori regionali all’Agricoltura che hanno respinto il provvedimento sulle linee guida nazionali sulla coesistenza tra coltivazioni geneticamente modificate, convenzionali e biologiche, nell’ambito del Comitato Agricoltura della Conferenza Stato/Regioni, il presidente della Coldiretti Campana, Gennarino Masiello rileva che l’esito dell’incontro obbliga il Ministro Galan ad attivare, in attesa della definizione del quadro normativo europeo, la clausola della salvaguardia, come auspicato dalla Coldiretti, prima organizzazione a scendere in campo contro il rischio omologazione, che rischia di spazzare via i prodotti tipici e tradizionali, forza e ricchezza della nostra agricoltura”.
“Qualità, genuinità e sicurezza alimentare sono i punti su cui dobbiamo fare leva per il rilancio del settore”, aggiunge Masiello. E ancora: “Contaminare le nostre colture con gli Ogm significa compromettere il valore del Made in Italy, già messo a dura prova dalla diffusione dell’agropirateria alimentare e da un mercato di “falsi” che sottrae reddito alle nostre imprese, ma significa anche togliere al consumatore garanzie e certezze su ciò che acquista”.
"Agli Assessori Regionali, a cominciare dall’assessore Vito Amendolara, che si è speso con determinazione nella difesa della qualità e della competitività del patrimonio agroalimentare campano e nella tutela del Made in Italy” va – afferma inoltre Masiello- il ringraziamento dell’agricoltura italiana per una sensibilità ed una attenzione su un tema dove a farla da padrone rischiano di essere le pressioni esercitate dagli interessi di pochi.
6 Ottobre 2010
NO OGM: LE REGIONI DIFENDONO IL MADE IN ITALY