Sono stati fissati gli importi definitivi degli aiuti 2010 per i prodotti ortofrutticoli destinati alla trasformazione che fruiscono di un regime parzialmente o totalmente accoppiato (si parla di importi definitivi perché la normativa prevede la fissazione di un importo previsionale, da verificare alla luce delle superfici effettivamente denunciate ed ammesse dopo i controlli).
Sulla base delle risultanze dei controlli sulle superfici ammesse all’aiuto, per il pomodoro da industria cresce l’importo definitivo del premio 2010. L’importo indicativo, calcolato sulla base di un budget di 91,98 milioni di euro (la parte rimasta accoppiata, dopo la riforma, del premio pomodoro) e suddiviso per il numero di ettari previsti, era di 1.000 euro per ettaro.
Le superfici ammesse a seguito dei controlli sono risultate pari a 77.807,16 ettari. Dividendo il budget di 91,98 milioni di euro per tale superficie, risulta un aiuto accoppiato pari a 1.182,1534 euro per ettaro, un valore leggermente superiore al 2009, ma inferiore a quello del primo anno di disaccoppiamento parziale, quando erano stati coltivati ed ammessi circa 12.500 ettari in meno. Una buona notizia in una campagna che, complessivamente, non è risultata positiva per il reddito dei produttori.
Nel caso delle pere destinate alla trasformazione, l’importo dell’aiuto 2010 è pari a 3.658,8255 euro per ettaro, a fronte di un importo indicativo di 2.200 euro per ettaro, per una superficie ammessa di 2.068,15 ettari. Per il terzo anno di fila l’importo dell’aiuto cala, in conseguenza di un aumento delle superfici di pere ammesse alla trasformazione.
Per le pesche da industria si registra un importo dell’aiuto 2010 definitivo  pari a 2.373,9435 euro per ettaro, l’importo indicativo era pari a 800 euro per ettaro, con una superficie di 421,24 ettari ammessi a contributo, in ripresa rispetto al 2009. Pere e pesche da industria si scontrano sul mercato europeo con la crescente presenza di prodotto extracomunitario, se è vero che le importazioni di pere e pesche in scatola di provenienza cinese sono aumentate negli ultimi anni, secondo Profel (l’associazione comunitaria dei trasformatori), rispettivamente di  4 volte e di 10 volte mentre quelle di pere in scatola dal Sudafrica sono raddoppiate.
Infine per le prugne destinate all’essicazione, l’importo dell’aiuto 2010 è di 2.956,757 euro per ettaro, per 383,19 ettari ammessi, mentre l’aiuto indicativo era fissato in 2.000 euro per ettaro. Numeri sostanzialmente stabili, quelli delle prugne secche, per una qualificata produzione italiana, che affronta un mercato nazionale in balia del prodotto di importazione statunitense e francese.
Con il 2010, si è chiusa un’epoca per il pomodoro, le pere e le pesche da industria. La campagna attuale è la prima del nuovo regime completamente disaccoppiato. Per le prugne destinate all’essicazione, il regime parzialmente disaccoppiato (accoppiato al 75%), durerà invece ancora due anni, fino al 2012.
Tabella 1: Importo aiuto

Fonte: Mipaaf, elaborazione Coldiretti
 
 
Tabella 2: Andamento superfici

Fonte: Mipaaf, elaborazione Coldiretti