28 Aprile 2011
“UNA FILIERA FLOROVIVAISTICA TUTTA ITALIANA”

CONSUMI: COLDIRETTI, RECORD INVASIONE FIORI STRANIERI NEL 2010 (+18%)
A trainare l’aumento sono le rose (+21%) e le piante da fiore per appartamento (+27 %)

Le importazioni di fiori e piante in Italia sono cresciute in valore del 18 per cento per un importo complessivo di 560 milioni di euro, mai raggiunto in passato. E’ quanto è emerso dall’analisi Coldiretti sull’aggiornamento dei dati Istat relativi al 2010 che evidenziano una vera e propria invasione di rose straniere recise che fanno registrare un aumento del 21 per cento per un valore record di 68 milioni di euro, ma anche di piante da fiore per appartamento che, con un balzo del 27 per cento, raggiungono i 71 milioni di euro. Per le rose si tratta di fiori che - spiega la Coldiretti - arrivano in Italia soprattutto attraverso triangolazioni dall’ Africa che fanno tappa in Olanda. L’aumento della domanda di fiori e piante Made in Italy all’estero dell’11 per cento per un importo di 656 milioni di euro ha però consentito - sottolinea la Coldiretti - di mantenere positiva la bilancia commerciale. A spingere l’aumento record delle importazioni è stato sicuramente la mancata proroga dell’agevolazione sul gasolio destinato al riscaldamento delle serre che - continua la Coldiretti - rappresenta un insostenibile aumento dei costi in un settore che deve subire un forte pressing competitivo da paesi extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la manodopera e si utilizzano pratiche di coltivazione dannose per la salute e l’ambiente bandite dall’Ue. Una situazione aggravata dalla mancanza di trasparenza sull’origine dei fiori in vendita che consente di “spacciare” come Made in Italy quelli importati che rappresentano fino al 60 per cento dell'offerta nazionale e spesso arrivano in Italia dopo un lungo viaggio che - continua la Coldiretti - ha inizio nelle grandi aziende gestite da multinazionali dove sono denunciati trattamenti brutali contro i lavoratori. Sono cosi’ a rischio le produzioni florovivaistiche che hanno reso famosa l’Italia nel mondo, tanto che molte aziende - continua la Coldiretti - hanno gia’ dovuto riconvertire le proprie produzioni, orientandosi verso coltivazioni con un minore fabbisogno termico, non essendo in grado di reggere gli aumenti dei costi di produzione determinati da  gasolio e concimi. “A tutto questo si aggiunge il costo della burocrazia”,  ha denunciato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che ”molte cose sono state fatte per la semplificazione e il contenimento dei costi a partire dall’introduzione dei voucher o buoni lavoro e dalla stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le aree montane e svantaggiate, prevista dalla legge ‘Stabilità 2011’, fortemente voluta da Coldiretti come pure le norme per agevolare la vendita diretta”.

CONSUMI: COLDIRETTI, 85 % ITALIANI  VUOLE FIORI A MARCHIO MADE IN ITALY

Un marchio di garanzia creato dai floricoltori italiani attrae ben l’85 per cento dei consumatori che attribuiscono alla produzione nazionale le caratteristiche di freschezza, durata, buon rapporto qualità/prezzo e rispetto dell’ambiente in misura nettamente superiore al prodotto importato. E’ quanto è emerso dall’indagine Coldiretti/Swg presentata ad Euroflora in occasione dell’incontro “Una filiera florovivaistica tutta italiana”  con la partecipazione del Presidente Nazionale della Coldiretti Sergio Marini. La superiorità del prodotto italiano si manifesta - precisa la Coldiretti -  in tutte le principali occasioni di acquisto come il regalo di un mazzo di fiori, l’allestimento di una addobbo floreale per un matrimonio, l’acquisto di una pianta in vaso per la casa. Una grande potenzialità si evidenzia - continua la Coldiretti - dalla vendita di fiori, piante, bulbi e sementi attraverso i mercati degli agricoltori che è approvata dall’84 per cento degli italiani anche perché garantisce l’origine nazionale dei prodotti acquistati. Il sistema produttivo nazionale, in base ai risultati dell’ultimo censimento dell’agricoltura, può contare in Italia su circa 20.500 aziende florovivaistiche, che – continua la Coldiretti - danno occupazione ad oltre 120.000 addetti, con una superficie coltivata di oltre 36.000 ettari dove si ottiene la piu’ ampia varietà di produzioni. “Non ci possiamo permettere di far diventare le piante ed i firoi italiani una commodity” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “l’Italia è conosciuta in tutto il mondo come il paese dei fiori, degli architetti del verde, dei grandi giardinieri”. Sono queste - ha precisato Marini - le leve competitive che devono essere contenute in un marchio del vero Made in Italy del florovivaismo. Se siamo riusciti a riempire di valore un bicchiere di vino che si consuma all’istante non si capisce perché - conclude Marini - non si possa fare per i fiori e le piante che arrivano a durare una intera vita ed anche di piou’”

LA SFIDA TRA FIORI ITALIANI E FIORI STRANIERI
                                               Preferenza italiani  Preferenza stranieri               Indifferente  Non risponde
Allestimento matrimonio    50 %                          10 %                             35 %              5 %  
Mazzo di fiori in regalo       53 %                          10 %                             33 %              4 %
Pianta in vaso per casa     48 %                          10 %                             36 %              6 %
Fonte: Indagine Coldiretti/Swg 2011

CONSUMI: COLDIRETTI, MAI FIORI E PIANTE PER 7 % ITALIANI

Sono solo il 7 per cento gli italiani che non hanno mai acquistato fiori, piante, bulbi o sementi nell’ultimo anno mentre al contrario sono il 20 per cento gli italiani che vanno pazzi per i fiori e li comprano almeno due volte al mese. E’ quanto è emerso dall’indagine Coldiretti/Swg presentata ad Euroflora in occasione dell’incontro “Una filiera florovivaistica tutta italiana”  con la partecipazione del Presidente Nazionale della Coldiretti Sergio Marini. Se tra gli appassionati - sottolinea la Coldiretti - prevalgono le donne di età compresa tra i 35 ed i 44 anni appartenenti ad una classe economica media e alta tra quelli che non acquistano mai prevalgono sempre le donne di età compresa tra i 18 ed i 34 anni o quelle di età superiore ai 65, ma di classe economica bassa. I colori dei fiori preferiti dagli italiani sono nell’ordine - rivela la Coldiretti - il rosso (34 per cento), il blu/azzurro (20 per cento), il giallo (19 per cento), il rosa (15 per cento), il bianco (14 per cento), l’arancione (il 12 per cento) e il viola (12 per cento) mentre i mazzi di fiori sono preferiti di tanti colori diversi (46 per cento) piuttosto che quelli di un unico colore (18 per cento). Curioso il fatto che - conclude la Coldiretti - i fiori piacciono anche se - precisa la Coldiretti - non sono profumati al 65 per cento degli italiani. Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea i fiori piu’ acquistati in Italia sono le rose che con il 42 per cento precedono i crisantemi scelti dal 35 per cento, a conferma dell’importanza delle ricorrenze come motivazione di spesa. A questo proposito si evidenzia che - afferma la Coldiretti - il maggior acquisto di fiori da parte degli italiani durante l’anno si registra proprio in occasione della ricorrenza dei defunti con le vendite che superano quelle che si realizzano a San Valentino. Gli italiani hanno speso 2,2 miliardi di euro nel 2010 per l’acquisto di fiori, piante, alberi e arbusti con una leggera contrazione del 2 per cento rispetto all’anno precedente. Segnali positivi per il 2011 riguardano soprattutto il comparto fiori. La spesa complessiva per fiori e fronde nel primo bimestre 2011 risulta in leggero aumento rispetto al 2010, a fronte invece di una sostanziale stabilità della spesa per piante, alberi e arbusti. Sulla base di quanto emerso dalle prime due importanti ricorrenze dell’anno (San Valentino e festa della Donna) la domanda - conclude la Coldiretti - sembra aver ridato un po’ di ossigeno al mercato per le specie floricole più richieste.

GLI ITALIANI ED I FIORI
Gli appassionati (li acquistano 2 volte al mese)                                             20 %
Gli acquirenti medi (li acquistano 1 volta al mese)                                         29 %
Gli acquirenti occasionali (li acquistano meno di una volta al mese)                  44 %       
I disinteressati (non li acquistano mai)                                                         7 %    
Fonte: Indagine Coldiretti/Swg 2011

CONSUMI: COLDIRETTI, CON IL POLLICE VERDE 2 ITALIANI SU 3
Quindici minuti al giorno dedicati in media al giardinaggio

Due italiani su tre (67 per cento) ritengono di avere il pollice verde. E’ quanto è emerso dall’indagine Coldiretti/Swg presentata ad Euroflora in occasione dell’incontro “Una filiera florovivaistica tutta italiana”  con la partecipazione del Presidente Nazionale della Coldiretti Sergio Marini. La propensione positiva degli italiani nei confronti dei fiori è confermata dal fatto che - sostiene la Coldiretti - ben il 91 per cento sostiene che la loro presenza in casa dia piacere, mentre l’85 per cento pensa che ricevere o donare un fiore sia il regalo piu’ bello. Proprio per questo - continua la Coldiretti - il 63 per cento degli italiani dichiara di avere tempo per prendersi cura delle piante e ben il 56 per cento ha acquistato nell’ultimo anno bulbi e sementi per cimentarsi in giardino o in terrazzo. Secondo l’indagine dell’Ocse dell’aprile 2011 sul lavoro non retribuito, gli uomini - riferisce la Coldiretti - dedicano in media 15 minuti al giorno al giardinaggio e alla cura degli animali, un minuto in più delle donne, che si fermano a 14 minuti. Si tratta di un valore medio che - spiega la Coldiretti - comprende anche quelli che non svolgono questa attività. C’è però chi non si accontenta di curare i fiori e le piante acquistate, ma dedica personalmente parte del tempo libero al giardinaggio e alla cura dell'orto. Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat si tratta di un hobby che coinvolge il 37 per cento degli italiani, allo stesso modo maschi e femmine, e che piace ai giovani considerato che è praticato da piu' di uno su quattro tra quelli con età compresa tra i 25 e i 34 anni, anche se l'interesse aumenta con l'età e raggiunge quasi la metà degli over 65. Una opportunità non solo per chi dispone di ampi spazi all'aria aperta ma - precisa la Coldiretti - anche di semplici terrazzi. Coltivare un orto o prendersi cura di fiori e piante nei terrazzi o in giardino fa bene alla salute e allunga la vita soprattutto nelle persone di mezza età che possono cosi svolgere l'attività fisica necessaria per mantenersi in forma. Sulla base  dello studio dell'Università di Uppsala in Svezia durato 35 anni e ora pubblicato sul British Medical Journal chi fa giardinaggio o un attività sportiva di modesta intensità guadagna - continua la Coldiretti - circa un anno di vita rispetto chi rimane inattivo, ma chi raggiunge livelli di attività più intensa può guadagnare oltre due anni anche se l'impegno deve durare almeno dieci anni prima di vedere un effetto statisticamente significativo. Dall’indagine Coldiretti/Swg emergono peraltro dati interessanti sul grado di soddisfazione espresso rispetto al verde pubblico del proprio comune.  Se il 57 per cento degli intervistati si dichiara soddisfatto della quantita’ di verde urbano presente nel proprio comune, il 50 per cento esprime un giudizio positivo per la manutenzione del verde mentre solo il 49 per cento si dichiara soddisfatto per l’estetica, a dimostrazione di quanto - conclude la Coldiretti - ci sia ancora da fare in questo ambito per rendere le nostre citta’ piu’ belle e vivibili .
 
GLI ITALIANI ED IL VERDE PUBBLICO NELLE CITTA’
                                                                       QUANTITA’         MANUTENZIONE           ESTETICA
Molto soddisfatti                                              27%                          22%                         21%   Mediamente soddisfatti                                    30%                           28%                         28%  
Poco soddisfatti                                              41%                           48%                        48% 
Non rispondono                                               2%                             2%                         2%       
 Fonte: Indagine Coldiretti/Swg 2011

IMPRESA VERDE CAMPANIA – ENTE DI FORMAZIONE

LA FORMAZIONE

  • IMPRESA VERDE CAMPANIA SRL ha avviato  l’Iter per Accreditarsi in Regione Campania, come Ente di Formazione Professionale ai sensi della Delibera della Giunta Regionale n° 136 del 22/03/2022 e presto sarà Accreditata.
  • IMPRESA VERDE CAMPANIA SRL  E’  IN POSSESSO DELLE SEGUENTI TRE CERTIFICAZIONI:
1) SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ - ISO 9001:2015 - Sottosettore IAF/EA: 37 - Progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionali 2) ISO/IEC 27001:2022 - SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA DELLE INFORMAZIONI - Progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionali   3) ISO 45001:2018 - SISTEMA DI GESTIONE PER LA SALUTE E SICUREZZA - Progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionali  
  • IMPRESA VERDE CAMPANIA SRL è Ente di Formazione impegnato nel sostegno e nella promozione di una visione ampia ed elevata della Formazione Professionale, che tiene conto del cambiamento e delle trasformazioni della società e della comunità locale nella quale opera, programmando i propri corsi, in considerazione delle tendenze del mercato del lavoro territoriale e delle figure professionali più richieste.
  • Il Team di IMPRESA VERDE CAMPANIA SRL è formato da professionisti specializzati e competenti.
  • Un gruppo affiatato, esperto ed eterogeneo che ha fatto del lavoro di squadra il proprio punto di forza, che stabilisce insieme gli obiettivi di corsi e progetti, condivide idee, traguardi e successi.
  • Docenti, tutor, progettisti, project manager, esperti ecc cooperano e lavorano con determinazione e creano piani formativi di elevata qualità, in grado di fornire formazione di eccellenza e nel contempo elevate competenze professionali.
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